venerdì 24 febbraio 2012

Pollo alla Vernaccia e Zafferano


Questo è un piatto che può essere fatto anche con il coniglio, noi però abbiamo scelto il pollo. La carne del pollo è tenerissima e di facile deperibilità pertanto quando lo acquistate tenetelo come ultimo articolo e mettetelo magari in una borsa termica, quella dei surgelati per intenderci, per mantenerlo a temperatura fresca sino a casa. La carne di pollo come tutte le carni bianche è poverissima di grassi, facilmente digeribile, ricca di ferro e povera di calorie.

Pollo alla Vernaccia e Zafferano
Ingredienti
1 noce di burro
1 pollo a pezzi (o coniglio)
1 cipolla tritata finissima
1 bicchiere di Vernaccia di San Gimignano
1 bustina di zafferano purissimo sciolto in un bicchiere d’acqua tiepida
Qualche cucchiaiata di latte
Una manciata di olive nere al forno

Preparazione
In un largo tegame sciogliere la noce di burro. Aggiungere il pollo e fare rosolare per bene una decina di minuti girandolo spesso. Aggiungere la cipolla e farla dorare avendo cura di rimestare con un cucchiaio di legno. Quando il tutto sarà ben rosolato sfumare con la vernaccia e fare evaporare. Regolare di sale. Unire poi lo zafferano sciolto nell’acqua, qualche cucchiaiata di latte, coprire e lasciare cuocere per circa 20 minuti, a 5 minuti dalla fine aggiungere le olive nere. 

In abbinamento: senza dubbio riproponiamo la vernaccia. Al naso si presenta fine, fruttato, floreale, erbaceo e con note minerali di pietra focaia. Al palato è asciutto, fresco, sapido, di buon corpo, armonico di buona persistenza e una  piacevole finale ammandorlata.

Le ricette potete trovarle anche qui:

giovedì 23 febbraio 2012

la Regina Margherita....

...lo mangiava con le dita!!!!!!

Prima o poi proverò a mangiarlo senza mani, direttamente dal piatto.

Per il momento però mi limito a imparare come si cucina ...grazie alla mia chef ( vabbè al venerdì ve la presto, ma solo se fate i bravi) .
 
Venerdì 24 febbraio alle 11.30 su Radio Punto Zero ...per " Belle in Pentola"  parliamo di :






Da leccarsi i baffi!!!!!!!!!! quasi quasi me li faccio ricrescere hihihihihihih

Golosoni...sintonizzateviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Terry

venerdì 17 febbraio 2012

Sanguinaccio Dolce



Oggi rimaniamo in tema di carnevale con un dolce tipico del martedì grasso partenopeo: il sanguinaccio. Una volta il sanguinaccio veniva fatto con il sangue di maiale che dava alla preparazione quel caratteristico retrogusto acidulo, ma quando dal 1992 il commercio del sangue di maiale è stato vietato, il sanguinaccio si è trasformato in una ricca crema al doppio cioccolato dove intingere chiacchiere o savoiardi. Chi invece ha ancora la fortuna, come chi vive in aree rurali, di allevare il maiale può usarne il sangue per preparare questo dolce secondo la tradizione più antica. Questa crema si ottiene senza l’impiego di uova pertanto ottima per chi è allergico alle uova.


Sanguinaccio Dolce

Ingredienti
1 litro di latte intero
 400 gr di zucchero semolato
150 gr di cioccolato fondente
150 gr di cacao amaro
80 gr amido
100 g burro o strutto
1 bustina di vanillina
1 pizzico di cannella
2 cucchiai di liquore Strega
Cedro candito
Scorza di arancia candita

Preparazione
In una casseruola dal fondo spesso mettere lo zucchero, il cacao, l'amido, la vanillina e la cannella. Aggiungere il latte e cuocere a fiamma bassa mescolando in continuazione. Quando il composto sarà caldo aggiungere il burro,  il cioccolato fondente, il liquore e portare a ebollizione. Spegnere e lasciare raffreddare. Unire infine il cedro e la scorsa d'arancia tritati grossolanamente. Servire freddo.

In abbinamento: ci spostiamo a Pantelleria con un vino dolce liquoroso: lo Zibibbo. Il termine Zibibbo deriva dall'arabo e significa uva passita. E' un bellissimo vino dal colore ambrato brillante. Al naso è intenso, elegante e armonico. Spicca la nota di albicocca candita, la vaniglia, il miele e le nocciole tostate. Al palato si presenta vellutato, pieno, sapido con sentori di miele, frutta candita, salvia. Di ottima spalla acida che ben contrasta la dolcezza del vino.Il finale è lungo con retrogusto di vaniglia.

Le ricette potete trovarle anche qui:

restare lontani da ....

dalla cioccolata è un 'impresa possibile.
Solo che in questo periodo non è proprio opportuno restarci lontani.
Perchè non lasciarsi rapire dalla tentazione della scioglievolezza morbida.....intrigante ....aromatica del....






11.30....oggi venerdì 17 ....su Radio Punto Zero , come sempre io e Laura vi aspettiamo con orecchie, carta e penna.



E chi non resterà in ascolto 1 anno di sfiga....hihihihihihihihihihih



Terry

venerdì 10 febbraio 2012

Migliaccio


La ricetta di oggi è una ricetta tipica del martedì grasso napoletano. Oggi infatti parliamo di Migliaccio che insieme alle chiacchiere e al sanguinaccio rappresenta un dolce tpico del carnevale campano. Di migliaccio già si parla nel 1600 ma, ai tempo era un dolce legato alla candelora. Il nome deriva dalla farina di miglio che anticamente veniva usata in molti dolci regionali, farina che fu poi sostituita da quella di semola. Nei giorni che precedono il martedì grasso, le famiglie sono impegnate a preparare questo dolce secondo le loro tradizioni di famiglia tramandate da generazioni. La caratteristica di questo dolce dal profumo caratteristico è la cottura in stampi rotondi alti non più di 4cm.

Migliaccio

Ingredienti per un ruoto di circa 24 cm di diametro
150 g di semolino
270 g di zucchero
250 g di ricotta fresca
5 uova
Mezzo cucchiaino di sugna (o burro, o strutto)
300 ml di latte fresco intero
Mezza fialetta di acqua di fiori d'arancio
Un pizzico di sale
Codette colorate (o zucchero a velo)

Preparazione
In un pentolino di coccio far cuocere il semolino insieme al latte, al pizzico di sale e al mezzo cucchiaino di sugna (o burro, o strutto) per circa 15 minuti rimestando frequentemente con un cucchiaio di legno. Quando risulterà ben sodo levare dalla fiamma, mettere da parte e far intiepidire. Sbattere le uova con lo zucchero sino ad ottenere un bel composto spumoso. Aggiungere poi  a cucchiaiate la ricotta setacciata ed infine  il semolino. Frullare il tutto per ottenere un composto omogeneo senza grumi. Mettere in uno stampo imburrato e infarinato. Cuocere a 170° per circa 60 minuti (la superficie dovrà risultare di un bel colore ambrato scuro). Servire cosparso di codette colorate o più semplicemente di zucchero a velo.

Qui trovate la versione del migliaccio preparata con il Bimby.

In abbinamento: rimaniamo nel territorio con una Falanghina Passita. Una bellissima vendemmia tardiva di uno splendido colore ambra con sfumature dorate. Al naso si rivela un vino elegante con sentori di frutta candita, mele cotogne, caramello, nocciola. In bocca mantiene inalterata la sua eleganza a cui si aggiungono note di freschezza e una buona spalla acida che rendono questo vino molto equilibrato. Il finale è lungo e tornano i sentori di frutta candita, caramello e fichi secchi.


Le ricette potete trovarle anche qui:

colori e coriandoli

Forse è la festa dell'anno che mi piace di più ....dove per le strade ci sono risate e maschere. Dai piccini ai vecchiacci nessuno rinuncia a festeggiare l'allegria.
Fantasia....leggerezza.... e cose dolci...

Dolce: come la ricetta di oggi. In occasione del Carnevale.....








Mia madre diceva che era un concentrato di energia , da porzionare già dalla colazione...soprattutto se si ha la possibilità di prepararlo con uova delle galline cresciute in cortile.


Io & Laura vi aspettiamo su Radio Punto Zero alle 11.30 per BELLE IN PENTOLA.



Golosoni......vietato mancare



Terry

venerdì 3 febbraio 2012

Frittelle di Ricotta


Frittelle, castagnole, frittole e chi più ne ha più ne metta, ripiene, vuote, con l’uvetta, i canditi, il cioccolato, la crema  o come nel nostro caso con ricotta vaccina freschissima e bellla soda. L’origine della frittella è veneziana e tutt’oggi rappresenta il dolce per eccellenza che accompagna il carnevale di Venezia. Dai tempi remoti è stata considerata il dolce nazionale della Repubblica Serenissima, "gustata" non solo a Venezia, ma in tutto il territorio veneto friulano, sino ad arrivare  alle porte di Milano, " veniva prodotta esclusivamente dai fritoleri (da cui appunto deriva il nome), che nel 1600 si costituirono in associazione. Ad oggi ogni regione, ogni paese ha la sua frittella tipica che insieme ad altri dolci tipici accompagna la festività del carnevale.

Frittelle di Ricotta
Ingredienti
250 gr ricotta vaccina
150 gr farina per dolci
100 gr zucchero
2 uova
buccia grattuggiata di 1 limone
un pizzico di sale
2 cucchiaini di lievito vanigliato
Arancia candita oppure uvetta ammollata nel rum oppure gocce di cioccolato
Olio per friggere

Preparazione
Lavorare  insieme la ricotta, la farina, lo zucchero, le uova, la buccia di limone grattuggiata e il lievito sino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio. Aggiungere l’arancia candita (o l’uvetta strizzata o le gocce di cioccolato). In un tegame profondo o nella friggitrice portare l’olio a temperatura (almeno 1 litro d’olio).  Aiutandovi con un cucchiaino far cadere piccole porzioni di impasto nella friggitrice. Quando sono gonfie e  ben dorate scolarle su carta assorbente. Servire calde corsparse di zucchero a velo.

In Abbinamento: come dico sempre con i dolci l’abbinamento deve essere di concordanza pertanto rimaniamo in veneto e scegliamo un Torcolato di Breganze Doc Passito. All’esame visivo presenta un bellissimo colore ambrato chiaro, al naso è ampio con sentori di albicocca, frutta candita, miele e burro. In bocca è un velluto elegante dal sapore ricco, morbido, di buona dolcezza ben equilibrata da un’ altrettanto buona spalla acida.

Le ricette potete trovarle anche qui:

brrrrrrrrrrrrr....tra un fiocco di neve e l'altro...

Parola d'ordine : S C A L D A R S I !!!!!


ovviamente non da soli :O) . Vogliamo guidarvi verso una squisitezza da preparare insieme a chi volete...a chi amate....e anche a chi mal digerite , divertendomi a spruzzare qua e là granelli di farina...tanto per dispetto.



Che avete da fare alle 11.30???? Io e Laura abbiamo da fare questa cosa qui :






vi aspettiamo oggi 3 febbraio su RADIO PUNTO ZERO....

 e perchè no, anche a Carnevale....Scherzetto o dolcetto????



Terry
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