venerdì 27 luglio 2012

Bottoncini di Sfoglia con Pesto, Pomodorini e Scaglie di Mandorle



Un’idea per un appetizer veloce che profuma d’estate: pomodorini maturi, profumatissimo pesto e a guarnire tante scagliette di mandorle. Il pomodoro, un ortaggio estivo che ci accompagna nelle nostre vacanze, ma molti di voi forse non sanno che il pomodoro è anche nemico della vecchiaia!

“Per per combattere l'invecchiamento, non c’è niente di più efficace del pomodoro: antiossidante per eccellenza. A detta di molti esperti non esiste farmaco efficace contro i radicali liberi come lo è il pomodoro. Possiamo tranquillamente affermare che un pomodoro, ricco di betacarotene, licopene e vitamina è più efficace, contro l'invecchiamento, di qualunque medicina, crema e cremina. L’utilizzazione del pomodoro, o di suoi derivati, nella cucina mediterranea ed extra-mediterranea, è talmente diffusa che sembra impossibile immaginare che la pizza, la pasta e tanti altri piatti, sono nati e vissuti a lungo (la pizza per millenni) senza la sua presenza, così come sembra strano che il pomodoro non sia nato nel bacino del Mediterraneo, ma ha origini ben più esotiche e solo in tempi relativamente recenti è divenuto un alimento principe della cucina italiana. Il pomodoro è originario del Sud America, delle regioni tropicali e sub-tropicali del Perù e dell’Ecuador, dove ancora oggi è possibile trovare delle specie selvatiche dai frutti piccoli, simili, tra le varietà attualmente coltivate, al tipo Cherry o “pomodorino ciliegia”. Secondo alcuni studiosi, il nome inglese “tomato” deriva dall’azteco “xitomate” o “zitomate”, mentre secondo altri da “tomati”, nome con cui alcune popolazioni indigene del Messico, chiamavano i frutti della pianta di pomodoro di cui si nutrivano. Il termine italiano “pomodoro”, invece, è riconducibile al colore giallo dei primi frutti apparsi in Europa, alla fine del ’500, soppianti poco dopo da varietà a frutto rosso, anch’essi presenti nell’America Meridionale; dal Messico, dove era coltivato in mezzo al mais, il pomodoro giunse in Spagna. Attraverso il possedimento spagnolo di Napoli, nel sec. XVI, il pomodoro, inizialmente considerato una pianta medicinale entrò nella cucina italiana, attribuendogli il nome di “mela d’oro” o “pomo d’oro”. Dalla Spagna, al seguito degli Arabi, il pomodoro giunse in Sicilia, dove si ritrovano le più antiche ricette italiane a base di pomodoro.” (dal sito pizza.it)
 
Bottoncini di Sfoglia con Pesto, Pomodorini
e Scaglie di Mandorle
idea presa dal blog La Polpetta Perfetta

Ingredienti e Preparazione
Preriscaldare il forno a 190°. Stendere la pasta sfoglia e con un coppa pasta ricavarne dei piccoli cerchi. Spennellare ogni cerchio con del pesto, aggiungere una fettina di pomodoro pachino, delle mandorle a lamelle e finire con una spolverata di parmigiano. Disporre i bottoncini su una placca rivestita di carta forno e infornare per circa 15 minuti. Ottimi sia serviti tiepidi sia a temperatura ambiente.
 
In abbinamento: andiamo in Liguria con un Golfo del Tigullio Bianco Doc. Prodotto da uve Bianchetta Genovese e Vermentino in proporzioni variabili, è un vino che si presenta di un bel colore giallo paglierino cristallino. Al naso si presenta fine, delicato, con sentori di frutta a polpa bianca, di macchia mediterranea, di ginestra, di finocchietto selvatico e di basilico. Al palato risulta fresco e sapido, morbido, con un ritorno delle note fruttate e delle erbe aromatiche, persistente con finale lievemente ammandorlato.


Le ricette potete trovarle anche qui:

venerdì 20 luglio 2012

Tiroler Apfelkuchen


Tiroler Apfelkuchen ancora calda servita alla Wolfratshauser Hütte
Oggi un dolce che profuma di montagne, caratteristico del Tirolo che vede protagoniste indiscusse le mele dell’Alto Adige IGP.

“Sembra che i primi meli in Europa si siano sviluppati in Kazakistan. Le mele arrivarono successivamente in Grecia lungo la via della seta e raggiunsero infine anche l'Alto Adige al tempo delle conquiste romane. In quest'area, la coltivazione delle mele avveniva nel Medio Evo a opera dei monasteri, che erano i depositari delle conoscenze relative ai metodi di coltivazione e alle diverse varietà del frutto. Anche le famiglie contadine sfruttarono per diversi secoli la mela per la propria auto-sussistenza. Già allora, la mela altoatesina veniva esportata al nord attraverso i passi alpini. La costruzione di una linea ferroviaria che attraversava il Brennero, nel 1867, agevolò ulteriormente le esportazioni. Tra il 1880 e il 1890, i frutticoltori altoatesini conquistarono una certa quantità di terre per la coltivazione grazie alla regolazione del corso dell'Adige e alla conseguente bonifica delle zone acquitrinose circostanti. Dal 2005, sono undici le varietà di mele altoatesine che possono fregiarsi del marchio di qualità europeo di "indicazione geografica protetta" (IGP). La denominazione garantisce il riconoscimento delle mele a livello europeo come specialità regionali e tutela inoltre dalle imitazioni e da utilizzi non conformi del marchio. Per i consumatori, il marchio è una garanzia di qualità e certifica l'origine dei frutti e l'impiego di metodi tradizionali ai fini della produzione. Al tempo stesso, documenta che la produzione e la lavorazione delle mele sono effettuate nell'area di provenienza, in Alto Adige. La mela Alto Adige deve soddisfare precisi standard a livello di produzione e superare un rigido sistema di controlli.(tratto da Wikipedia”)

Per il dolce di oggi le mele consigliate sono della varietà Golden Delicious. Dalla forma tondeggiante e dalla buccia di colore giallo, presenta una polpa croccante, succosa e acidula.
 
Tiroler Apfelkuchen
dal libro "I Dolci. Il Gusto di una tradizione nelle Dolomiti"
di Anneliese Kompatscher

Ingredienti
130 g burro
150 g zucchero
1 bustina di zucchero vanigliato
Scorza di limone
2 uova grosse o 3 piccole
200 g di farina
1 cucchiaio di lievito in polvere vanigliato
3 cucchiai di latte
6 mele Golden Delicious

Per Guarnire
Marmellata di Albicocche
Mandorle a filetti
Zucchero a velo

Preparazione
Montate a crema il burro ammorbidito a temperatura ambiente e aggiungete lo zucchero semolato, quello vanigliato, la scorza di limone e una alla volta le uova. Setacciate la farina con il lievito vanigliato e, alternandola con il latte, incorporatela nel composto. Imburrate e infarinate uno stampo a cerniera e versate il composto livellandolo bene. Sbucciate le mele, tagliatele a tocchetti e distribuitele molto accostate sulla pasta senza premerle, perché affonderanno da sole durante la cottura. Far cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 40/45 minuti (fate la prova stecchino). Spalmare la torta con un velo di marmellata di albicocche scaldata e decorare con mandorle a filetti e una spolverata di zucchero a velo.
 
In abbinamento:
un Colli Orientali del Friuli Picolit DOCG. Un vitigno preziosissimo, autoctono, a bacca bianca dalle origini antichissime e sicuramente già conosciuto in epoca romana.  Il nome “picolit” deriva dalle dimensioni ridotte degli acini. Di colore giallo dorato intenso. Al naso è complesso e presenta sentori di miele, di frutta a polpa gialla molto matura, di arancia candita, di mandorla. Al palato ritorna la frutta candita, i fichi secchi, il miele e la vaniglia, vellutato, armonico, sapido, elegante con un finale decisamente importante.
 
Le ricette potete trovarle anche qui:

domenica 15 luglio 2012

Involtini di Melanzane


Siamo in piena stagione di melanzane, di questa pianta estiva tipica dell’area mediterranea. Il suo nome sembra derivare da “mela insana”, questo perché il frutto della melanzana al suo interno contiene una sostanza tossica la solanina, che però scompare sia con la maturazione che con la cottura. Ottima nelle diete dimagranti perché ha pochissime calorie e pochissimi grassi ma attenzione perché la melanzana assorbe molto bene i condimenti pertanto non esagerate! Lavate bene le melanzane ma non pelatele poiché proprio nella sua buccia sono presenti sostanze benefiche per il fegato, il pancreas e l’intestino! Quando andate a fare la spesa come capire se si stanno acquistando delle buone melanzane? Il picciolo deve essere attaccato, di un bel colore verde senza parti secche. La buccia deve essere liscia, priva di ammaccature o parti ammuffite. E trucchetto: la presenza di una protuberanza alla base della melanzana indica una bella polpa compatta, soda  e priva di semi.

Involtini di Melanzane alla Sorrentina

Ingredienti per 4 persone
2 melanzane grandi (varietà violetta tonda)
200 g di fiordilatte tagliato a fettine
150 g di prosciutto cotto tagliato a listarelle sottili
Sugo semplice di pomodoro e basilico
Parmigiano grattugiato
Qualche fogliolina di basilico
Olio Extra Vergine d’oliva

Preparazione
Pulire e lavare le melanzane, affettarla a rondelle di circa mezzo centimetro scarso, metterle a bagno in acqua fredda per una venitna di minuti. Sciacquarle, asciugarle per bene e grigliarle. Su ogni fetta di melanzana mettere una fettina di fiordilatte e un po’ di  prosciutto, chiudere la fetta arrotolandola come un involtino. Oliare una pirofila e adagiarvi gli involtini. Coprire con il sugo di pomodoro e cospargere di parmigiano. Infornare per 20 minuti a 180°. Spegnere il forno e lasciare riposare il tutto. Ricordatevi che più lo lascerete riposare più sarà buono. Servire le melanzane tiepide guarnite con basilico.

Abbinamento: senza ombra di dubbio un vino bianco dalla splendida personalità: un Greco di Tufo dal sentore intenso di frutta matura e dal sapore secco, armonico, fresco di buona spalla acida e sapidita.

Le ricette potete trovarle anche qui:
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