venerdì 27 aprile 2012

Biscuits Arlecchini


Oggi andiamo in Francia! Con una ricetta dolce, burrosa e delicata come solo i francesi sanno fare. Questa ricetta è di Camille del blog Cakes in The City. Blog che consiglio a tutti i golosi di andare a visitare, non fosse altro che per guardare le meravigliose fotoe farsi venire l'acquolina in bocca. La ricetta di oggi parla di deliziosi  biscottini dove i canditi s’incastonano nella pasta frolla come tante pietre preziose.
Canditi, qual è la loro origine? Già le culture antiche della Cina e della Mesopotamia usavano conservare la frutta in sciroppo di palma e miele, anzie questo era l’unico metodo di conservazione della frutta. Ma i veri precursori dei moderni canditi sono gli arabi, che durante i loro banchetti più importanti erano soliti servire, con grande impatto scenografico, agrumi e petali di rosa canditi. E fu proprio grazie alla dominazione araba nel sud dell’Europa, che la canditura arrivò in occidente. I primi documenti che parlano di canditi risalgono al 500, in quell’epoca erano considerati preziosi tanto quanto le spezie. Nel periodo barocco la frutta candita è ricercatissima dagli aristocratici e i cuochi di allora creavano delle vere e propie composizioni molto scenografiche. Ma che cos’è la canditura? E’ un processo chimico che sostituisce l’acqua contenuta nella frutta con lo zucchero. Questo permette di mantenerne intatta la forma del frutto: provate ad affettare un mandarino candito e vedrete completamente intatta la struttura degli spicchi.
Ad oggi in Italia i canditi sono il cardine di alcuni dolci basta pensare alla cassata siciliana, al panettone e alla pastiera napoletana.

Biscuits Arlecchini

Ingredienti
180 g burro morbido
300-320 g farina per dolci
100-120 g zucchero a velo
1 uovo leggermente sbattuto
150 g frutta candita di diversi colori

Preparazione
Montare il burro l’uovo e lo zucchero sino a che non otterrete un composto cremoso e spumoso. Aggiungere la farina continuando a sbattere. Infine aggiungere la frutta candita. Dovrete ottenere un impasto morbido ma abbastanza sodo per essere modellato. Formare un cilindro di circa 5 cm di diametro, avvolgerlo nella pellicola e riporlo in congelatore per circa 40 minuti. Preriscaldare il forno (meglio se ventilato) a 160°. Levare il cilindro dal congelatore e tagliarlo a fette spesse mezzo centimetro. Disporre le fette su una placca ricoperta di carta forno avendo cura di distanziarle l’una dall’altra poiché in cottura tendono leggermente ad allargarsi. Infornare per circa 10-12 minuti. I bordi, e solo i bordi dei biscotti devono dorarsi leggermente. Togliere la teglia dal forno e aspettare qualche minuto prima di rimuovere i biscotti, sono molto friabili e se levati caldi si sbriciolano, attendere che si raffreddino. Si conservano per qualche giorno in una scatola di latta.

In abbinamento: ci troviamo davanti ad un dolce molto delicato pertanto anche il vino deve essere un vino delicato. La scelta cade su un Trentino Moscato Rosa. Splendido vitigno aromatico che produce un vino dal colore rosato. Al naso presenta il sentore caratteristico di questo vitigno: quello della rosa canina e poi abbiamo sentori di piccoli frutti a bacche rosse come il lampone e la fragolina di bosco. Al palato è elegante con il ritorno della rosa canina, il lampone, la fragolina uniti a sentori di speziatura dolce come chiodi di garofano e cannella. Una chiusura sapida bilancia la dolcezza di questo grande vino.

Le ricette potete trovarle anche qui:

color...color...color....

Ve lo ricordate il gioco ....era il passatempo di noi amichetti nei cortili, alla luce del sole privamerile...dopo i compiti.
Finalmente il meteo ci ha riportato alle quasi reali temperature stagionali, i colori hanno visione naturale .
Sarà per questo che la nostra chef   Laura    ha pensato alla ricetta che vi proponiamo oggi in Belle in Pentola...su Radio Punto Zero alle 11.30.
Guardando la foto non vi mette già allegria??? :O)




Vi aspettiamo  On Air ....golosoni...e allegria!!!!!



Terry

venerdì 20 aprile 2012

Torta Salata con Zucchine e Crescenza


Oggi vi proponiamo una torta salata fatta con zucchine e crescenza. Tutto sommato una quiche gustosa e light anche perché come ben sapete la zucchina è un ortaggio quasi completamente privo di calorie, di grassi e povero di sale, inoltre è un’ottima fonte di potassio e vitamine. La crescenza, invece, è un formaggio a pasta molle di brevissima stagionatura originaria della Lombardia, principlmente nella zona a sud della provincia di Milano.  E’ un formaggio tutto sommato abbastanza povero di calorie e grassi poiché viene prodotto anche con latte parzialmente scremato, inoltre il suo punto di forza è che ha un buon potere saziante. Ha un sapore delicato e dolce che ricorda il latte ed è un'ottima fonte di proteine. Perché il nome crescenza? Perché se tenuta in luogo caldo fermenta e si gonfia proprio come il pane in lievitazione. Secondo la tradizione lombarda la crescenza andrebbe consumata freschissima accompagnata alla mostarda di cremona o alla marmellata di arance. Consigli per gli acquisti: la crescenza deve essere acquistata freschissima, se presenta macchiette gialle o muffa non è commestibile! E' un formaggio che ben si presta anche per la cottura, ottimo nella focaccia, con la polenta o come ingrediente di torte salate come quella che andiamo a presentare oggi.

Torta Salata con Zucchine e Crescenza

Ingredienti x uno stampo di 24 cm di diametro
1 rotolo di pasta brisée (o sfoglia)
5 zucchine
250 g di crescenza
1 cipolla rossa
1 uovo
50 g di Parmigiano grattugiato
Qualche foglia di basilico
Qualche cucchiaiata di latte
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

Preparazione
Preriscaldare il forno a 180°. Tagliare a velo la cipolla e farla soffriggere in una tegame antiaderente con 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva. Lavare le zucchine, tagliarle a rondelle sottili e rosolarle con la cipolla per una decina di minuti. Levare dal fuoco, lasciare raffreddare e passare il tutto al mixer aggiungendo anche la crescenza, il parmigiano, l’uovo, il basilico e qualche cucchiaiata di latte. Regolare di sale e pepe. Foderare uno stampo da crostata con la pasta brisé, farcire con il composto, ripiegare la pasta in eccesso per formare un bordo. Infornare per circa 25 minuti (sino a doratura della pasta). Servire tiepida o a temperatura ambiente.


In Abbinamento: un vigneto del mare, oggi abbiamo scelto un’Ischia Forastera Doc. Di colore giallo paglierino carico con bei riflessi dorati. Al naso si presenta con sentori di frutta a polpa gialla matura, bouquet di fiori gialli e macchia mediterranea. Al palato si percepisce una buona struttura, morbido, fresco, sapido, con un finale leggermente ammandorlato. Questo vitigno è stato introdotto nell’isola di Ischia intorno al 1800 e il nome forastera sta proprio ad indicare un vitigno forestiero.

Le ricette potete trovarle anche qui:

MALEDETTA PRIMAVERA DOVE SEI ????

Questa pioggia non ci piace...nemmeno il freddo e l'umidità del periodo. 
Oggi venerdì 20 Aprile, ma sembra febbraio...ho ancora gli stivaloni al piede e l'impermeabile pieghevole in auto.
Qualcosa non quadra...e se provassimo con una forma tonda???
Prima di acquistare gli ingredienti per la ricetta di oggi, assicuratevi di avere in casa una teglia a forma di cerchio .

Alle 11.30 tutti sinntonizzati su Radio Punto Zero, in fm ma anche in radiovisione
 dal sito www.rpz.it . Laura ci parla di un trucchettino che farà di sicuro  arrivare il bel tempo in anticipo .con questa cosina qui 







Tenetevi pronti golosoni....in particolare gli uomini : è semplice da fare anche per voi....magari il vino lo fate portare a lei :O) 



Terry





venerdì 13 aprile 2012

Tartufini di Colomba

vassoietti di Atmosfera Italiana

Oggi parliamo del riciclo pasquale. Per esempio quanta colomba vi è avanzata nello stipetto? E cosa ne fate? Sicuramente finirà inzuppata nel latte la mattina o nel tè del pomeriggio ma poi???? Io ne ho fatto dei deliziosi tartufini, ottimi da offrire come coccola al momento del caffè. I tartufi al cioccolato, chiamati anche truffes, furono inventati alla fine del 1800 da Dufour, un pasticcere francese, che trovandosi senza sufficiente cioccolato per preparare i cioccolatini di fine anno, fece una miscela di panna, vaniglia e cacao in polvere, poi li immerse nel cioccolato fuso e li ricoprì nel cacao in polvere. Da allora in Francia le truffes rappresentano i dolci delle feste. Da noi invece sono molto rinomati  i tartufi al rum sono originari di Asti. Ad oggi comunque  esistono inoltre innumerevoli versioni dei tartufi, dolcetti golosi, versatili e, come vedrete dalla ricetta odierna, di velocissima preparazione

Tartufini di Colomba

Ingredienti per 10/15 di tartufini
Mezza colomba
4/5 cucchiai di liquore (quello che vi garba di più)
4/5 cucchiai di latte
100 g  di ricotta
Un pizzico di cannella
3/4 cucchiai di cacao fondente amaro

Per la copertura
Cacao fondente in polvere amaro
Fragole

Preparazione
Tagliare a pezzetti la colomba, tritare le mandorle della superficie, bagnarla con il liquore alternato a qualche cucchiaiata di latte e impastarla con le mani (assolutamente non dovete frullarla) fino ad ottenere un composto sodo e omogeneo. Unire la ricotta,  tre/quattro cucchiai di cacao fondente e un pizzico di cannella. Impastare per bene il tutto sino ad avere un impasto abbastanza sodo. Mettere in frigorifero per circa 1 ora per fare rassodare ulteriormente. Trascorso questo tempo, con le mani leggermente inumidite d'acqua, fare delle palline grandi come una noce, dopodiché passarle nel cacao. Decorare la sommità con un pezzetto di fragola, infilzare con uno stecchino colorato, riporli in pirottini di carta e metterli in frigorifero per qualche ora. Questi tartufi più sono freddi, più sono buoni! Si possono servire accompagnati anche da un ciuffetto di crema chantilly.

In Abbinamento: un vino aromatizzato perfetto con il cioccolato, parliamo di Barolo Chinato. Un vino specialissimo formato da una base di Barolo ben invecchiato a cui viene aggiunto estratto di china, radice di rabarbaro, genziana,  zucchero, alcool e un mix di spezie (cannella, chiodi di garofano, cardamomo). E’ un vino che si presenta di colore rosso tendente all’aranciato. Al naso è intenso e insieme alle note caratteristiche del Barolo spiccano ovviamente sentori di spezie e radici. In bocca è morbido, ben equilibrato, potente dal finale semi-dolce persistente. E’ un vino che presenta una gradazione alcolica intorno 17°
  
Le ricette potete trovarle anche qui:

Riciclando gli zuccheri mancati.

Ahia.....aria nella pancia ...pesantezza di stomaco???
Tristezza perchè nel vostro stipetto c'è ancora una Colomba da scartare o finire , ma i sensi di colpa sono tanti????
State soft....alle 11.30 , Laura vi spiegherà come creare questi così qui :





l'arte del riciclo...e della pace con la propria coscienza adiposa in un sol colpo.
Non perdete l'appuntamento con Belle in Pentola su Radio Punto Zero .
pronti tutti con carta e penna.


Buon venerdì golosoni .


Terry

venerdì 6 aprile 2012

Pastierine Mignon


Siamo ormai vicinissimi alla Pasqua pertanto oggi si parlerà di un dolce tipico pasquale campano: la pastiera. Che noi oggi però presenteremo in formato mignon ovvero piccole pastierine monoporzione. La pastiera sembrerebbe nascere in un monastero napoletano dove una suora creò questo dolce come simbolo della resurrezione. Ad oggi ogni famiglia ha la sua ricetta che si tramanda da generazioni. In linea di massima ci sono due scuole di pensiero: la più antica che vuole la ricotta mescolata alle uova e una più innovatrice che mescola la ricotta con della crema pasticcera che renderà la pastiera ancora più morbida. Su una cosa però le due versioni si trovano d’accordo: la pastiera va preparata non oltre il giovedì o al massimo il venerdì santo per dare modo a tutti gli ingredienti di amalgamarsi in quello che è l’inconfondibile sapore della Pastiera Napoletana.

Pastierine Mignon

Ingredienti per la Pasta Frolla 
per circa 6/8 stampini mignon (o per uno ruoto di 24 cm di diametro)
250 g farina 00
130 g burro freddo (o strutto)
100 g zucchero
2 tuorli
Un pizzico di sale
Scorza di limone grattugiata

Ingredienti per il ripieno
200 g di grano cotto
300 ml di latte intero
1 cucchiaino di strutto (o burro)
250 g ricotta di pecora
3 uova intere
200 g zucchero
100 g di canditi misti (cedro, arancia, zucca)
Un pizzico di sale
1 fialetta di acqua di fiori d’arancio
1 bustina di vanillina
Zucchero a velo

Preparazione della pasta frolla
Mettete sul tavolo la farina setacciata, tagliate il burro a pezzetti e sfregarlo fra le dita con la farina. Quando avrete ottenuto uno sfarinato, fate una bella fontana in cui metterete zucchero, uova, buccia di limone e un pizzico di sale. Con una forchetta battete questi elementi finché si siano perfettamente amalgamati poi incorporate la farina, lavorando velocemente. Formate una palla, avvolgetela con la pellicola e mettetela in frigorifero per almeno un’ora.

Preparazione del Ripieno
Versate in un tegame il  grano cotto, 200 ml di latte, un cucchiaio di zucchero, un pizzico di sale e lo strutto. Amalgamate gli ingredienti e lasciate bollire a fuoco lento per circa 10 minuti. In una terrina stemperate la ricotta con 100 ml di latte. A parte sbattete 3 uova con lo zucchero. Unite a questo composto la ricotta, i canditi, l’aroma di fiori d’arancio, la vanillina e il grano intiepidito. Amalgamate bene gl ingredienti fino ad ottenere un composto che dovrà risultare piuttosto liquido.

Assemblaggio
Imburrate ed infarinate bene degli stampini per crostatine, rivestiteli con la pasta frolla, foderando anche i bordi e tenendone da parte un pezzetto per le strisce. Versate al centro il composto, terminate con delle strisce di pasta a formare una griglia. Infornare a forno già caldo 170° per circa 30 minuti o fino a quando la superficie non avrà assunto un bel colore dorato (se invece usate uno stampo unico cuocete per circa h. 1.30). Fate raffreddare a forno spento aperto. Una volta che le pastierine sono completamente fredde cospargerle di zucchero a velo.

In Abbinamento: più che un vino dopo il pranzo di Pasqua ci vuole un buon digestivo e continuiamo la tradizione con un classico Nocillo. Trattasi di un di un rosolio antichissimo la cui preparazione è un vero e proprio rito. L’ingrediente principale sono le noci verdi che devono essere raccolte alla vigilia del giorno di San Giovanni ovvero il 23 Giugno.  Il Nocillo è un liquore di colore scuro, con gradazione intorno ai 40° dal sapore amaro che ben contrasta con quello dolce della pastiera e non ultimo è un liquore famoso per le sue ottime proprietà digestive. 

Le ricette potete trovarle anche qui:

giovedì 5 aprile 2012

Forma di cestino.

diversi strati...diversi colori....ma assemblandoli tra di loro danno origine ad un'opera d'arte .







Venerdì 6 Aprile in occasione della Santa Pasqua , alle 11.30 su Radio Punto Zero "Belle in Pentola" vi proporrà la ricetta campana per eccellenza in cui molti pasticcieri si son sempre dilettati.
Provateci anche voi con Laura.

Golosoni vi aspettiamo!!!!1



Terry
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